domenica 29 giugno 2014

QUANDO A BACOLI C'ERA PARIANTE ...

Per chi ha dimenticato (o finge di dimenticare) e per quanti non hanno vissuto direttamente quegli anni, è opportuno ricordare che Rosario Pariante si trovò dagli anni '90 in soggiorno obbligatorio a Baia ove strinse anche vincoli familiari.

Si tratta proprio del boss del clan Di Lauro che dal 14 giugno ha deciso di collaborare con la giustizia facendo importanti rivelazioni sulla “guerra degli scissionisti” iniziata nel 2004 e che nel dicembre proprio del 2004 portò anche all'omicidio dell'imprenditore bacolese Enrico Mazzarella.

Proprio sul nostro territorio, tra la piazza ed il molo di Baia, il Pariante detto “chiappariello” dettava legge nelle vicende esterne ma anche interne alla nostra comunità locale, in quanto secondo il pubblico ministero Raffaele Marino era diventato il terminale di un’organizzazione che taglieggiava i commercianti mentre la domenica mattina si recava a vedere le partite di una locale squadra di calcio che aveva acquistato.

E mentre Pariante vi soggiornava, Baia fu investita dalla dura vertenza per il passaggio da porto commerciale a turistico, vertenza che divenne sopratutto una battaglia per la riaffermazione della legalità e del lavoro, in quanto i diritti dei portuali che perdevano il loro posto di lavoro, furono contrastati da alcuni cosiddetti “imprenditori”, i quali non rappresentano la gran parte di quelli onesti che lavorano a Bacoli, e che intendevano lanciarsi nell' “affare”, osteggiati dal Centro-Sinistra ma sostenuti dagli altri partiti, gli stessi che già allora negavano l'esistenza della camorra a Bacoli.

Proprio in questo contesto, in questo stesso periodo, si verificarono alcuni inquietanti episodi, sui quali mai è stata fatta chiarezza: tentativi di intimidire militanti e consiglieri DS cui furono divelte tutte le ruote dell'auto nel 1998 e minacciati durante un consiglio comunale del 2003 in cui quasi si giunse alle mani mentre si discuteva delle concessioni a Baia; violenze fisiche a danno di assessori intervenuti ad una manifestazione sul porto di Baia nel 1998; infine nel febbraio 2002, la vandalizzazione dell'abitazione dell'allora sindaco di Centro-Sinistra che aveva sostenuto la necessità di bandi pubblici e trasparenti.

E sempre in questo stesso contesto e periodo, nella sua requisitoria del febbraio 2006, il procuratore Raffaele Marino sottolineava come ci fossero stati episodi di voto di scambio ed inquinamento da parte della criminalità, nella vita politica bacolese durante le elezioni comunali del 2002 poi vinte dal Centro-Destra.

Ora che ha deciso di “pentirsi”, sarebbe auspicabile – e da qui il nostro appello alla magistratura – che il Pariante parli anche di tale periodo contribuendo ad illuminare questi anni cupi della nostra storia.

PD e tutte le forze del Centro-Sinistra hanno sempre operato, senza troppi clamori ma con grande fermezza, come baluardo al diffondersi dell'illegalità. E ciò grazie agli allora esponenti dei Democratici di Sinistra che pur rischiando in prima persona, non ne fecero un merito eroico ma semplicemente un dovere civico difronte la società. Adesso alla nuova generazione democratica, che si candidata alla guida del Paese, il compito di continuare la lotta ad ogni illegalità, aprendo Bacoli al progresso civile e sociale. Perché solo così e con lavoro si vince la camorra.

Nessun commento:

Posta un commento