Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diramato dalla Presidenza della Commissione regionale dei Beni Confiscati che su nostra richiesta, terrà il 14/01/2014 un sopralluogo con il PD di Bacoli a Villa Ferretti , constatandone il degrado cui è abbandonata ( http://bacoli2punto0.blogspot.it/2014/01/la-verita-su-villa-ferretti-sopralluogo.html ) .
<< “ Villa Ferretti a Bacoli, straordinario immobile sul mare sottratto
alla camorra, sta letteralmente cadendo a pezzi, pure dopo investimenti
di ristrutturazione consistenti e senza essere mai realmente restituito
alla collettività. Andremo domani ad effettuare l’ennesimo sopralluogo,
ma è un esempio eclatante di un intero sistema, quello della confisca e
del riutilizzo dei beni confiscati, nel quale lo Stato sta perdendo la
sua lotta con le mafie ” lo afferma il Presidente della Commissione
regionale Beni Confiscati Antonio Amato che domani, sarà a
Bacoli per effettuare un sopralluogo a Villa Ferretti, il gioiello
architettonico che dopo la confisca del 1995 e la successiva
destinazione al patrimonio indisponibile del comune, non è mai stata
riaperta al pubblico, nonostante consistenti interventi di restauro
“ Sono stati spesi 4 milioni di euro eppure la villa cade a pezzi. Ad
oggi, a 19 anni dalla confisca quel bene, il suo parco di 12 mila mq, il
suo accesso al mare, restano impediti alla cittadinanza. Ce ne siamo
occupati anche in passato ” continua Amato “ abbiamo verificato gli
impedimenti di ordine burocratico e siamo intervenuti per aiutare a
risolverli, poi i contenziosi con le ditte che hanno eseguito i lavori,
ma l’amministrazione comunale aveva garantito l’apertura del bene e sono
stati presentati diversi progetti di riutilizzo, tra cui pure uno
sportello antiracket. Invece, non solo ad oggi la villa resta chiusa, ma
continua anche, inarrestabile, il degrado. Domani verificheremo lo
stato dell’arte, ma di certo Villa Ferretti è solo uno dei segnali più
evidenti dell’incapacità dello Stato a valorizzare lo straordinario
patrimonio dei beni sottratti ai clan. Amministrazioni locali che non
riescono a gestirli ” prosegue il presidente della commissione regionale
“ la Regione Campania assente che dimentica e non attua le leggi che in
merito essa stessa ha approvato, un Agenzia Nazionale che, come
denunciato dal suo stesso direttore, continua a non avere nemmeno il
personale necessario. Questi elementi, che sono il risultato di una
sostanziale indifferenza e incapacità delle istituzioni coinvolte,
stanno mettendo a rischio i pure straordinari risultati raggiunti. Il
riutilizzo dei beni confiscati, come dimostrano le realtà nate nelle
Terre di Don Peppe Diana, può essere il motore di uno sviluppo locale
sostenibile e inclusivo. Ma se lo Stato non fa più la sua parte ”
conclude Amato “ allora, inesorabilmente, vincono le mafie e l’economia
criminale ” . >>
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